Road to Umago

C’è un successo importante per il morale e poco più sulla strada della VDM verso Umago. In vista del prossimo trofeo Legea in terra croata, la formazione della Destra Isonzo ha infatti regolato gli improvvisati rivali dei “Cecconi and Friends” per 12-9 al termine di un’ora di gioco che calcisticamente ha vissuto di alti (qualcuno) e bassi (più di qualcuno). Di certo, un preparatissimo e distinto coach Lenhard avrà di che pensare prima dell’euro-appuntamento.

Zat: 7,5. Capisce presto che, vista la scarsa organizzazione iniziale degli avversari, c’è spazio per le sue incursioni centrali. Quando si sgancia crea quasi sempre qualcosa, andando ripetutamente in rete capitalizzando l’efficacia del suo destro da fuori area. Sicuro anche al centro della difesa. Credibilissimo candidato ad una delle maglie da titolare.
Collodet: 6,5. Non fa nulla per distinguersi, ma non sciupa nemmeno alcunché. Giocatore essenziale che contro formazioni troppo timide offensivamente riesce meno visibile. Ma in marcatura o sulla fascia, anche lui troverà parecchi minuti durante il prossimo week end.
Visentin: 6,5. Il ginocchio non è quello dei tempi d’oro e gioca quasi sempre da punta. Firma un paio di reti perché conosce il gioco, ma forse gli verrà chiesto anche qualche sacrificio sulla fascia di pertinenza. A coach Lenhard le risposte del caso.
Pisano: 7. Esce anzitempo per una brutta gomitata di Nakata-Pian, trova il modo di centrare la rete beffando in tunnel lo stesso “polpaccio” negli inconsueti e strettissimi panni di estremo difensore. Mezzo voto in più perché rimane il principale (e con svariati giri di pista sul secondo in gerarchia) artefice organizzativo del trittico di amichevoli targate VDM sulla strada per Umago 2008.
Plahuta: 7. Segna 3 gol e colpisce un palo interno con un pregevole sinistro, riducendo a 11 segnature il debito con il team bianco-blu. Commovente per avere giocato solo grazie alle inalazioni di ventolin dopo l’insorgere dei recenti problemi respiratori.
Marussic: 7,5. Mette ordine ad una squadra che conosce pochino il mondo del pallone e lo fa sempre con profitto. La certezza del coach, che giochi in mezzo alla difesa o sulla fascia.
G.Caputi: 6. Ci prova, a volte deraglia fuori zona di competenza, ma porta a casa la sufficienza.
Barducci: 4. Arriva in ritardo e, anche se risulta palesemente il più fashion degli uomini in campo, i due gol che prende sotto le gambe quando è impegnato in porta gridano vendetta. Anche perché definirlo “impegnato” rimane un azzardo. Da rivedere.

Cecconi and Friends team: 6. Ci mette un tempo buono per registrare qualche meccanismo, poi nel garbage time raddrizza il punteggio limitando i danni.

Coach Lehnard: 7,5. Impeccabile con birra rigorosamente di sottomarca in mano per tutti e 60 i minuti e il testo sacro del calcio a 5 sempre a portata di mano. Dichiara, in modo credibile, che il suo obiettivo è di perdere tutte le partite, ma lo stile è una cosa che non si inventa e quindi il voto rimane altissimo.

Per le tifose al seguito: 7. Perché per esserci sempre ci vuole cuore. Tonin e Sottile sugli scudi, Turus a corrente alternata, sufficienza risicatissima per una Delponte in forte ritardo nel finale.
(s.p.)