CRONACA DI UNA PASQUETTA PRECARIA

Stavolta più che mai, abbiamo trascorso la vigilia del lunedì dell'Angelo a scrutare le previsioni meteo. Non è un bel viaggiare, quando si pende dalle labbra del Giuliacci di turno. Era stata annunciata come la Pasquetta precaria, e mai definizione fu più azzeccata: vissuta alla giornata, minuto dopo minuto. Ma l'abbiamo affrontata a testa alta: precari sì, ma con dignità, come neolaureati al call center. Colazione precaria al Centrale, prosecchino precario sempre al Centrale, partenza precaria verso Medeazza dove i posti a sedere erano precari (anzi, non c'erano proprio). Alzata di mano precaria, e via verso altre destinazioni ad alto tasso di precariato. Alla fine ci siamo accasati all'osmica di San Pelagio: postazione esterna con tanto di sole che ci sorride. Per dei precari, un vero lusso. In definitiva tutto bene, peccato per qualche assenza pesante, come nell'Inter attuale (precaria pure lei). Ad Ale va tutta la solidarietà che merita chi è costretto a lavorare mentre gli altri si divertono (ma avremo occasioni per rifarci!), a Cdp nessuna solidarietà, chissà che sbronze (per tacer delle donne...) in Repubblica Ceca. Mancava la Anto, ma qui ci si addentra in faccende private, quindi mi limito a rilevare la cosa e stop.
Chiudo con alcuni punti esclamativi:
- per l'Osmica di San Pelagio
- per Mauri che quando c'era da prendere una decisione ha saputo smuovere il gruppo
- per lo stesso Mauri che al gioco del basket ne ha messi 495 (ma bravetto anche Stefanuzzo nostro, che gli è andato vicino...)
- per Giove Pluvio, che ha capito perfettamente che non doveva rovinarci la Pasquetta

...già che ci siamo anche due punti interrogativi:

- Barducci ha recuperato tutti i soldi della spesa?
- che ne facciamo della spesa avanzata?

---> Pino